Icone

La Trasfigurazione

San Luca

 

La Crocifissione

San Francesco

 


San Luca

San Luca

 

San Francesco

San Francesco

 


Arcangelo Michele

Arcangelo Michele

Sacra Famiglia

Sacra Famiglia

 


Lavanda dei piedi e Ultima cena

Queste sono le icone della Lavanda dei piedi e dell’Ultima cena, mi furono chieste  da suor Paola per la Casa della Carità di S.Giovanni in Persiceto, una casa speciale dove si fa famiglia con fratelli e sorelle sofferenti nel corpo e nella mente, dove sto vivendo anch’io una straordinaria esperienza di partecipazione alla vita della Casa.

 

Le icone, usate anche nelle liturgie pasquali, rappresentano lo spirito della Casa della Carità, luoghi nei quali si costruisce concretamente la Civiltà dell’amore. L’ultima cena esprime il sacrificio di Gesù che si è fatto sacramento di salvezza per ciascuno di noi e fonte di unità tra tutti; la lavanda dei piedi significa la missione che Gesù chiede ai suoi discepoli di accogliersi e servirsi come fratelli, cominciando dai più indifesi, imitando lui che per primo si è chinato per lavare i piedi a noi.


Piccola Croce con i Ss. Andrea e Agata, (Croce della salvezza)

Croce della SalvezzaE’ una  croce composta secondo lo sile dell’arte sacra italiana del ‘300. Al centro il “Christus patiens”, alle estremità della croce la Vergine e S.Giovanni Evangelista, testimoni della crocefissione. Accanto a Gesù  si trovano S.Agata e S.Andrea, santi che hanno unito la loro vita a Gesù fino al martirio e titolari della parrocchia del committente. Sotto di loro troviamo l’Annunciazione e l’episodio eucaristico dell’incontro con i discepoli di Emmaus. Ai piedi della croce vi è la scena della discesa agli inferi. Nella cimasa invece vediamo il Signore Risorto assiso nella sua gloria, adorato dai cherubini e onorato dai santi arcangeli Michele e Gabriele.

Questa piccola Croce l’ho eseguita per Michele, un amico carissimo. L’abbiamo ideata insieme: lui mi diceva cosa voleva che esprimesse, io lo ascoltavo e gli davo consigli e preparavo i disegni. Contemporaneamente facevo degli studi sulla tecnica della pittura sacra antica italiana, che è simile a quella bizantina nei materiali ma non nel procedimento pittorico. Ora è l’immagine davanti a cui vive i suoi momenti di raccoglimento e di preghiera.


Croce Gloriosa

Croce GloriosaE’ una croce elaborata da me nel 1994, nello stile dell’arte sacra italiana del ‘300. Vi è rappresentata una “summa” del Vangelo: intorno all’evento capitale della crocefissione si snodano alcuni  fatti decisivi della vita e dell’opera di Gesù, ognuno dei quali è segno e profezia della Croce. Dalla scena del concilio trinitario si passa all’annunciazione, poi alla natività, al battesimo e alla trasfigurazione.

Di seguito vengono gli eventi pasquali: l’ultima cena, la crocefissione, la discesa agli inferi, le mirofore al sepolcro e la pentecoste. In alto il Signore assiso nella sua gloria. Vi si legge il tema della discesa di Dio nella storia dell’uomo, la sua kènosis fin negli inferi; e poi la risalita  e la ascensione al cielo fino alla scena gioiosa del Signore seduto nella gloria della sua maestà, circondato dai santi che nella loro vita lo hanno amato, accolto il suo perdono e, per lui, amato il prossimo come sé stessi. L’altro tema che ha determinato la composizione di questa croce è quello che contempla Gesù nuovo Sommo Sacerdote, il quale mediante un sacrificio perfetto ha offerto sé stesso come Agnello pasquale in espiazione per le colpe degli uomini, Così la sua croce diventa la Via della salvezza.


Piccola Croce, Scuola di Giunta Pisano

Coce di Giunta PisanoE’ una tipologia che si sviluppa in Italia nel secolo XIII e riflette la sensibilità degli ordini mendicanti, in particolare il francescanesimo, che ebbero origine in quel periodo.

L’immagine vuole avere un impatto forte per arrivare al cuore di chi osserva. In questa sacra rappresentazione vediamo il “ Christus patiens”  morto con il capo reclinato sulla spalla, contemplato dalla Vergine Maria e S.Giovanni nelle tabelle laterali, per noi modelli di partecipazione alle sofferenze del Cristo. Egli ha il corpo teso, piegato ad arco, il dolore ne ha affilato la forma. Nella sua carne luce e tenebre si sono affrontati in un decisivo duello: Gesù esprime un dolore intimo umanissimo ma anche epico e fuori dal tempo, è morto eppure non è vinto, la sua persona è pervasa da un dinamismo metafisico che è già segno della sua capacità di dare la vita e poi di risorgere.

La lezione bizantina trova in questo maestro italiano, Giunta Pisano, un altissimo interprete, i suoi crocefissi costituiscono dei modelli fondamentali anche per gli iconografi di oggi.


Misteri della Luce

I Misteri della luce furono promulgati da Giovanni Paolo II  nell’ottobre 2002 con la lettera apostolica Rosarium Virginia Mariae nella quale il Papa proponeva di aggiungere cinque Misteri legati alla vita pubblica di Gesù “luce del mondo”: il Battesimo di Gesù, la manifestazione di Gesù alle nozze di Cana, l’annuncio del Regno di Dio, la Trasfigurazione, l’Ultima Cena. Tutta l’esistenza di Gesù è stata spesa per portare la luce dove sono le tenebre , Egli stesso è la Luce, così viene confessato dalla Chiesa durante la liturgia Pasquale quando accende il cero figura di Cristo “ Luce del mondo”.

L’icona si trova nella Parrocchia di S.Martino, a Casalecchio di Reno, è stata voluta dal parroco d.Giorgio Sgargi per completare un dipinto dove erano già  rappresentati i misteri tradizionali, davanti al quale si raduna ogni giorno un gruppetto di fedeli e imperterrite vecchiette per recitare  il santo Rosario.

 

Misteri della luce

1. Il Battesimo di Gesù al Giordano

Gesù scende nel Giordano quale Agnello innocente che si fa “peccato per noi” ( 2Cor 5,21 ) e uscito dall’acqua riceve lo Spirito Santo mentre la voce del Padre lo proclama “ Figlio prediletto” ( Mt 3,17 ).

La composizione è sobria, essenziale: Gesù è il centro dell’icona, i suoi gesti richiamano la croce, Giovanni Battista lo indica come Agnello di Dio e un angelo gli tiene la veste.

2. La manifestazione di Gesù alle nozze di Cana

E’ un’immagine gioiosa, Gesù grazie all’intercessione di Maria cambia l’acqua  in vino il quale viene offerto dallo sposo alla sposa, come recita il Cantico dei Cantici, figura delle nozze che Cristo stabilisce con la sua Chiesa attraverso l’Eucarestia.

3. Gesù annuncia il Regno di Dio

Il Regno significa la signoria di Cristo sulla storia e sulla creazione che Egli è venuto a liberare dal dolore e dal peccato. L’immagine ha una struttura anagogica: attraverso i detti di Gesù sulla Buona Novella annunciata ai poveri, sulla via della piccolezza per entrare nel Regno, e sull’albero della senapa che pur avendo il seme più piccolo diventa l’albero più grande tra i cui rami gli uccelli trovano riparo, siamo invitati a sollevare lo sguardo per contemplare il definitivo compimento della storia della salvezza in cui i giusti potranno gustare l’agape fraterna, assimilati al Signore nella Gerusalemme celeste.

4. Gesù si trasfigura sul monte Tabor

Gesù fa rifulgere la luce della sua divinità che li inonda fino a travolgerli mentre il Padre fa sentire ancora la sua voce: “ L’ho glorificato e lo glorificherò “. In questa manifestazione sono presenti anche Mosè ed Elia, la Legge e i Profeti, tutta la Scrittura è orientata a Cristo e solo alla sua luce può essere pienamente compresa.

5. L’ultima cena

Mistero della Luce è anche l’istituzione dell’Euceristia nella quale Gesù offre il suo corpo e il suo sangue sotto le specie del sangue e del vino. Egli consuma l’ultima Pasqua alla vigilia della Passione, mentre benedice il pane e il vino Giuda si sporge per prendere il boccone dal piatto spezzando il cerchio degli apostoli raccolti attorno a Gesù, essi di lì a poco lo abbandoneranno ma la Resurrezione segnerà la vittoria definitiva della Luce sulle tenebre.


Madonna di S.Luca

Madonna di San LucaL’icona è di origine costantinopolitana e si  trova a Bologna nel santuario a lei dedicato. Appartiene alla tipologia della Odighitria, con la mano destra tiene in braccio il Signore e con la sinistra lo indica come la Via da seguire, ( in greco odigòs significa  “la via”). Gesù campeggia in primo piano mentre la  Madonna è dietro di lui, vera figura della Chiesa come strumento per mezzo del quale egli si offre a tutti.

Avendo delle parti rimaneggiate è inevitabile  interpretarla alla luce di altri modelli a lei affini, ma si deve tuttavia prestare una estrema attenzione a non perdere la riconoscibilità e a conservarne intensità e bellezza.

E’ destinata, come dono di amici, a una ragazza che si sposerà tra breve. L’icona sia una presenza che li aiuti sempre a ricordare di perseverare nell’amore.


Madonna della Tenerezza

Madonna della TenerezzaLa Eleusa è anch’essa una delle tipologie fondamentali delle icone con la Madre di Dio, il suo tratto caratteristico è l’abbraccio con cui la Madonna stringe a sé il Bambino il quale appoggia il suo viso alla guancia della Madre e le cinge il collo con le sue braccia: l’unione che vengono a formare è segno delle nozze mistiche tra il Cristo e la sua Chiesa. La tenerezza sul volto di Maria è segnata da un velo di tristezza per la coscienza della futura Passione, questo infatti  è quanto le rivela Gesù .

 


Madonna di Gerusalemme

Anche questa icona appartiene al tipo della Odighitria e prende il nome dalla città nella quale S.Luca, secondo una leggenda, l’avrebbe dipinta e dove sarebbe rimasta sino al V secolo.  A questa epoca risalgono gli esempi più antichi, non a caso all’indomani del Concilio di Efeso in cui la Chiesa le ha attribuito il titolo di Madre di Dio.

E’ un’icona solenne, il Cristo è rappresentato Bambino ma nel voltoha l’espressione austera e autorevole di un‘adulto, ha la veste è illuminata da sottili fili d’oro, in mano stringe il rotolo col quale ci dice che Egli è il Logos: tutto in lui manifesta la sua natura divina. La Vergine a sua volta ci viene presentata col capo inclinato verso il Figlio mentre ce lo indica, l’espressione del volto è assorto e concentrato, nulla del suo essere è al di fuori dell’amore contemplativo per il Figlio. Ha il manto purpureo, colore bizantino della dignità regale, e presenta sulla testa e sulle spalle le tre stelle indicanti la sua verginità prima, durante e dopo il parto.


Natività

NativitàQuesta icona è tipica della scuola di Mosca, è assai complessa sia per struttura compositiva sia per contenuto teologico. Colpisce il fatto che il mistero della nascita del Signore viene rappresentato in chiave pasquale. Non vi è nulla di idilliaco: la Madre giace distesa su un panno rosso e non è rivolta verso il Bambino, serba già nel cuore il pensiero della sorte di suo Figlio; Gesù è dietro di lei, avvolto stretto in fasce che fan pensare ad un sudario, così come la mangiatoia di pietra ricorda un sepolcro, la grotta poi, il punto più tenebroso dell’icona, è una porta che dà sugli inferi. Maria sembra contemplare tutto questo: quando giungerà l’ora di Gesù egli morirà per la salvezza di tutti ma a lei, come madre, “ una spada trafiggerà l’anima (Lc 2,35) “.

Anche gli angeli partecipano all’evento annunziando ai pastori che è nato il Salvatore.

In alto a sinistra i Magi vengono per adorarlo, primizia dei pagani che giungono a conoscere il Dio-che-salva, guidati dalla stella che indica Gesù, divisa in tre raggi perché simbolo della Trinità.

Infine nella fascia in basso troviamo S.Giuseppe, mentre a destra il Bambino “vero Dio e vero uomo” viene accudito dalle levatrici testimoni del parto verginale della  Madonna.

Il paesaggio fatto di animali, piante e rocce non fa da sfondo ma si modella per accogliere i gruppi che animano l’immagine, segno che la creazione stessa accoglie la venuta del Messia nutrendo la speranza anch’essa di “ottenere la libertà della gloria dei figli di Dio (Rm 8,21)”

 
     
   
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